Nato a Vietri sul Mare nel 1959, Francesco Raimondi ama definirsi un “Artiere”, un artigiano dallo spirito artistico. Si è formato nelle principali “faenzere” vietresi, lavorando al fianco di grandi maestri dai quali apprende i molti segreti di quest’antica arte. Tra questi vi era Giovannino Carrano, considerato il più grande decoratore che Vietri abbia mai avuto. Con la sua scomparsa, Raimondi diventa il punto di riferimento nella faenzera per tutte le questioni attinenti alla decorazione.
Nel 1999 apre un suo laboratorio e inizia a operare con maggiore libertà manifestando appieno il suo estro creativo e la sua grande maestria tecnica.
Determinante è l’incontro con Manuel Cargaleiro, grande artista portoghese, con il quale intraprende un “viaggio senza ritorno”, come ama definirlo, che lo porterà ad allontanarsi dalla ceramica tradizionale e dalle sue rivisitazioni. Crea dunque uno stile definito “concettuale geometrico”, ricco di citazioni colte e realizzato con una infinità di variabili. Le sue nuove creazioni sono subito molto apprezzate da architetti, designer e collezionisti, ma anche da turisti e compratori attratti dalla novità.
Il suo laboratorio “L’Archetto” oggi è diventato un punto di riferimento per molti appassionati cultori della ceramica. Le sue opere sono esposte in molti grandi musei di tutto il mondo e in numerose collezioni private, tra cui il Museo della ceramica FLICAM di Fu Ping (Cina), il Museo dell’Azulejos di Lisbona, il Museo della ceramica di Nabeul (Tunisia) e il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza.

 

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