Itinerari

Itinerari di Wellmade: il micromosaico, eterna bellezza

Gli Itinerari di Wellmade sono realizzati per The Ducker e pubblicati nella sezione “Maestri”, a cura di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.

Culla della civiltà, dell’arte e della cultura, città eterna: Roma è un luogo dal fascino intramontabile, dove “portano tutte le strade”. Fin dall’antichità, la città è sempre stata terreno fertile per invenzioni e innovazioni, anche nell’ambito delle tradizioni artigiane: dalla lavorazione del marmo al vetro, dalla ceramica all’oreficeria, dall’affresco al mosaico. È proprio su quest’ultima tecnica che vale la pena soffermarci: una forma d’arte che continua a vivere in alcuni piccoli o grandi atelier della città, dove si respira ancora l’essenza della botteghe rinascimentali.

A Roma il mosaico si è evoluto in una variante ancora più pregevole e raffinata, chiamata micromosaico, o mosaico minuto. Questa lavorazione è nata alla fine del Settecento, tra le mura dello Studio Vaticano del Mosaico e nel cantiere della veneranda Fabbrica di San Pietro: in questi due importantissimi contesti si formavano e lavoravano i mosaicisti che decoravano o restauravano gli interni della basilica di San Pietro.

Questi maestri artigiani realizzavano incredibili decorazioni, ricorrendo al mosaico con tessere di smalto a base vetrosa: una lavorazione meno soggetta al degrado e all’umidità rispetto alla pittura, con cui realizzavano copie degli originali dipinti della chiesa. L’uso, innovativo e inedito per l’epoca, di tessere sempre più minute, permetteva di creare opere che riproducevano un effetto simile, e quasi indistinguibile se visto da lontano, a quello di un dipinto o un affresco.

Il micromosaico era inizialmente destinato soprattutto alla decorazione di oggetti e accessori di piccole dimensioni, da osservare da vicino, come soprammobili, tabacchiere, cofanetti, calamai e scatoline (amatissimi souvenir del Grand Tour in Italia) oltre ai gioielli, ma veniva impiegato anche per decorare interni di abitazioni e palazzi, sostituendosi agli intarsi in legno, in avorio e in pietra.
L’apprezzamento della produzione “in piccolo” ha portato la Fabbrica di San Pietro a ufficializzare la tecnica, affiancandola quindi a quella “in grande”.

Oggi vi guidiamo alla scoperta di tre botteghe dove tuttora si porta avanti questa preziosa eredità romana: tre atelier presenti su Wellmade, piattaforma digitale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, che presenta e promuove le realtà artigiane d’eccellenza del nostro territorio.

Il nostro itinerario comincia da “Le Sibille”, prestigioso laboratorio artigianale di oreficeria e micromosaico, di indiscussa e meritata notorietà. L’atelier si trova nei pressi del Vaticano: Camilla Bronzini, Francesca Neri Serneri e Antonella Perugini l’hanno fondato con l’intento di dare vita a una vera bottega rinascimentale, dall’atmosfera magica e suggestiva.
In questo spazio, le tre maestre artigiane realizzano gioielli e bijoux esclusivi, ispirandosi a stili di diverse epoche, tutti rigorosamente fatti a mano e con una perizia tecnica davvero sorprendente.
Accomunate dalla passione per la ricerca e lo studio dell’arte orafa del passato, si sono specializzate nella tecnica del mosaico minuto romano.
I loro gioielli, in particolare gli anelli, sono delle vere opere d’arte in miniatura: i micromosaici costituiscono la loro prima e più celebre linea, realizzata in oro 18k, perle, pietre dure e pietre preziose. Un omaggio a questa arte antica, dove la tecnica è sublimata dal talento, l’estro creativo e il savoir-faire.

Ci spostiamo ora nel cuore della città, a pochi passi da Colosseo, per scoprire il laboratorio di Luigina Rech, una vera maestra del micromosaico filato romano.
La sua è una storia di grande talento e saper-fare: si è formata nella bottega di Vincenzo Renzi, maestro mosaicista dello Studio Vaticano, dove ha appreso le tecniche dell’arte musiva. Si è poi specializzata in micromosaico a smalti filati, ma ha studiato e acquisito esperienza anche in diverse tecniche delle arti applicate e del restauro, come l’affresco, l’encausto e la pittura all’uovo, tra le altre.
Oggi nel suo atelier realizza molte lavorazioni, nell’ambito del restauro, della pittura e della decorazione. Con il suo talento e la sua grande abilità manuale è in grado di dare vita a opere uniche: i gioielli e i quadri in mosaico e micromosaico sono tra i suoi lavori più iconici, che le permettono di esprimere tutto il suo estro.
Le sue opere fanno parte di collezioni private di tutto il mondo e, negli ultimi anni, si è impegnata a trasmettere le sue conoscenze ai più giovani, ai bambini e agli adulti, tenendo corsi nel suo laboratorio e collaborando con associazioni di settore per la diffusione e la promozione delle arti decorative.

Il nostro itinerario termina con l’atelier di Fabio Bordi, nei pressi di Piazza Navona.
Il maestro si è formato nella capitale sotto la guida di Alessandro Lugari e Lorenzo Chilin, seguendo prima il corso di mosaico e poi svolgendo nella loro bottega l’apprendistato.
Nel 2010 ha aperto infine il suo laboratorio: qui realizza e restaura mosaici secondo le antiche tecniche del mosaico tagliato, ovvero la lavorazione più tradizionale, e del micromosaico filato, utilizzando materiali di alta qualità, come marmi policromi, smalti veneziani, paste vitree e tessere in foglia d’oro.
L’ispirazione viene dalla tradizione e dalla storia della città eterna, con soggetti che variano dall’arte greca, a quella rinascimentale o contemporanea.
Da anni collabora in Italia e all’estero con architetti, collezionisti e committenti del settore pubblico, realizzando soprattutto restauri e posa in opera di pavimenti e complementi di arredo in mosaico e micromosaico. Impegnato nella promozione di questa tecnica, tiene nel suo studio corsi di mosaico per appassionati, turisti e locali.

 

Wellmade – la community degli amanti del ben fatto è un sito e un’app che permette di scoprire le migliori botteghe artigiane e creare itinerari personalizzati. Una piattaforma che ti aiuta a conoscere le meraviglie dell’artigianato artistico: visita il sito oppure scarica l’app, e scopri i tesori nascosti nella tua città!

Articolo pubblicato sul Magazine "The Ducker", issue 6 - 2023