Un’eredità di cultura e bellezza

In Giappone la tradizione è importante quanto il progresso e l’uno non può esistere senza l’altro. Il Giappone fu il primo Paese al mondo a costruire un intero sistema ferroviario dedicato agli Shinkansen, i famosi treni ad alta velocità che saettano senza sosta tra futuristiche e affollate città, dove centinaia di grandi magazzini dedicano, ancora oggi, interi piani ai kimono e ai prodotti dell’artigianato nipponico. Nella culla della tecnologia, il teatro Kabuki e la lotta Sumo sono ancora estremamente popolari. L’origine dei Manga è più antica e nobile di quanto gli appassionati lettori occidentali possano immaginare e la storia del Giappone è affidata tanto alla tecnologia quanto agli Ukiyo-e, le stampe artistiche realizzate con la tecnica delle matrici di legno.

In Giappone ciò che è vecchio e antico rappresenta saggezza e conoscenza, non solo tradizione. In anticipo sul resto del mondo, nel 1950 il governo giapponese promulgò la Legge per la protezione delle proprietà culturali, nella quale veniva riconosciuto il valore intangibile della cultura vivente, assimilandola a monumenti, siti e manufatti. Fu così che il Giappone istituì i Conservatori di proprietà culturali intangibili, familiarmente noti come Ningen Kokuho, Tesori nazionali viventi. Si tratta di maestri in arti e tecniche, in giapponese Waza, che hanno raggiunto un supremo livello di perizia sia individualmente sia collettivamente. I Tesori nazionali viventi sono designati e tutelati dal ministero dell’Educazione, cultura, sport, scienza e tecnologia attraverso l’agenzia per gli Affari culturali. Inoltre, il governo sostiene ciascun «Conservatore» con una sovvenzione annua di due milioni di yen. La legge prevede fino a 116 Tesori nazionali viventi nelle arti recitative e musicali e nei mestieri d’arte e attualmente gli insigniti sono 114. La categoria delle arti recitative e musicali include: Nohgaku (dramma musicale classico), Gagaku (antiche musiche e danze di corte), Bunraku (teatro delle marionette), Kabuki (opere di danza e musica interpretate esclusivamente da uomini), Kumi Odori (danza narrativa), Engei (forme recitative popolari), Musica e danza. Quella dei mestieri d’arte: Ceramiche, Tessili, Urushi (lacca naturale giapponese), Lavorazione del metallo, del Legno, della Carta, Bambole.