Wellmade partecipa a Brescia Capitale della Cultura 2023

Alla scoperta del saper fare italiano e dell’artigianato artistico” è un itinerario proposto da Fondazione Cologni e Wellmade tra le botteghe del centro di Brescia e della provincia: dalla ceramica alla vetrofusione, dalla liuteria al mosaico, dalla lavorazione del metallo all’arredo contemporaneo, dalla sartoria all’ebanisteria e all’intaglio del legno; tutte presenti sulla piattaforma Wellmade (well-made.it).

Negli orari di apertura di ciascuna bottega, gli atelier aderenti all’iniziativa resteranno aperti al pubblico per accogliere visitatori, esperti, turisti, curiosi e appassionati; partecipando così a un evento diffuso per la città, e creando un’occasione di scoperta, conoscenza e scambio. L’iniziativa infatti è pensata per tutti, principalmente adulti, ma anche ragazzi e scuole, mentre il percorso di visita è libero: è possibile recarsi in autonomia direttamente negli atelier per conoscere i maestri artigiani, ammirare i loro prodotti e conoscere i segreti del loro lavoro.

È consigliabile telefonare per fissare un appuntamento, in particolare per gli atelier che si trovano nella provincia delle due città.

Alice Corbetta: un’arte che si ispira alla bellezza della natura

Alice Corbetta è un’artigiana-artista e maestra decoratrice nata a Milano, ma vive e lavora a Montespertoli, in provincia di Firenze, cittadina circondata dalle dolci colline della Toscana.
È specializzata in decorazione contemporanea di interni e nella creazione di mobili e complementi d’arredo. Alice interviene direttamente sulle superfici impiegando una gran varietà di tecniche decorative e materiali, soprattutto cemento e resina, per ottenere texture uniche e originali.
Il suo lavoro ha il valore aggiunto dell’unicità sartoriale, e la sua firma è inconfondibile: un’arte basata su una ricerca continua e sulla sua personale sensibilità artistica.

Qual è stato il tuo percorso e come hai iniziato a svolgere questo mestiere?
Dopo gli studi artistici compiuti all’Accademia di Brera a Milano, ho collaborato come designer con alcuni studi di texile design nel territorio comasco, e poi con rinomati studi di architettura.
Sono state esperienze bellissime, ma avvertivo l’esigenza di “sporcarmi le mani” e di avere un rapporto diretto con la materia. La scelta di cambiare vita e il trasferimento in Toscana sono state l’inizio della mia trasformazione in una “maker”, e sono state le opportunità per concentrarmi sulla ricerca che mi ha condotto fino a oggi.