Saverio Pastor, uno degli ultimi testimoni della tradizione dei “remèr”

Saverio Pastor è uno degli ultimi maestri “remèr” di Venezia: un mestiere antico, nato a Venezia molti secoli fa, quando la mobilità per la laguna era completamente a remi.
Un lavoro nobile che oggi rischia di scomparire, perché pochi sono gli artigiani in grado di portare avanti questo prezioso sapere, e ancor meno i giovani che hanno il coraggio di investire molti anni in un lavoro che non ha alcuna garanzia.
Eppure questa tradizione è una vera e propria testimonianza della storia e della cultura veneziana.
Saverio Pastor si forma a fianco di Giuseppe Carli e Gino Fossetta. Nel 2002 apre la sua attività, il laboratorio Le Forcole, specializzato nella costruzione di remi e forcole per gondole veneziane, secondo le tecniche tradizionali risalenti al Rinascimento.

Come ti sei avvicinato al mestiere di Remèr e qual è stato il tuo percorso?
Il 15 giugno del ‘75 ho chiesto al Maestro remèr Bepi Carli se potevo andare a lavorare gratuitamente da lui per l’estate. Mi ha risposto che ero troppo vecchio per imparare ma che avrei potuto andare a guardare. Così ho fatto per 8 ore al giorno, fino a quando si è stancato e mi ha fatto spazzare il laboratorio. Per almeno altri quattro anni ha continuato a ripetermi che ero troppo vecchio per imparare; poi le circostanze mi hanno obbligato a mettermi in proprio.
Oggi sto ancora imparando! Pur essendo il remèr più anziano, ormai. Il mestiere è quello del remèr. Anche se realizzo forcole, non sono solo un forcolaio: il remo è infatti la cosa più importante e difficile da costruire e, per una città come Venezia, ha sempre avuto un ruolo vitale.

Sei uno degli ultimi maestri remèr rimasti. Cosa significa portare avanti un mestiere antico e raro che rischia di scomparire?
Ho sempre sentito l’attrazione verso questo aspetto importante del mio lavoro. Non ero consapevole di essere un testimone e un erede di cultura immateriale, ma ne percepivo il peso, la sostanza.
Acquisita esperienza e solidità nel fare, ho cominciato a curare questi aspetti del mestiere, anche confrontandomi con altri colleghi, soprattutto della cantieristica.

Wellmade partecipa a Bergamo Capitale della Cultura 2023

Alla scoperta del saper fare italiano e dell’artigianato artistico” è un itinerario proposto da Fondazione Cologni e Wellmade tra le botteghe del centro di Bergamo e della provincia: dall’oreficeria alla ceramica, dalla liuteria al mosaico, dalla sartoria all’ebanisteria, tutte presenti sulla piattaforma Wellmade.

L’iniziativa è parte del programma “La città in festa”, le tre giornate inaugurali di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, coordinato dall’Assessorato alla Cultura di Bergamo con il supporto organizzativo del Teatro Tascabile e realizzato grazie alla sponsorizzazione del Comitato Bergamo Brescia 2023.

Nella giornata di sabato 28 gennaio 2023 quindi, dalle 10 alle 17, gli atelier aderenti all’iniziativa resteranno aperti al pubblico per accogliere visitatori, esperti, turisti, curiosi e appassionati; partecipando così a un evento diffuso per la città, e creando un’occasione di scoperta, conoscenza e scambio. L’iniziativa è pensata per tutti, principalmente adulti, ma anche ragazzi e scuole, mentre il percorso di visita è libero: è possibile recarsi in autonomia direttamente negli atelier per conoscere i maestri artigiani, ammirare i loro prodotti e conoscere i segreti del loro lavoro.

La prenotazione è obbligatoria per gli atelier che si trovano in provincia di Bergamo, mentre per le botteghe del centro città è comunque consigliabile telefonare per fissare un appuntamento.