Framondi

Dalla passione e dal talento di Francesca Mondini, restauratrice ed ebanista dal 1994, nascono opere uniche ed eleganti. I suoi intarsi, dal disegno originale e contemporaneo, sono di grande impatto visivo.
Tutte le fasi di lavorazione sono eseguite a mano, dando vita a mobili e complementi d’arredo, varie tipologie di scatole e quadri contemporanei, adatti a decorare ogni ambiente.
Le essenze lignee impiegate sono accuratamente selezionate e provengono da foreste protette di tutto il mondo. La stessa cura per l’ambiente si riflette anche nell’utilizzo di vernici naturali atossiche e legni di recupero.
Oltre alla produzione di pezzi unici e in edizione limitata, lo studio Framondi esegue personalizzazioni di mobili e accessori e tiene corsi per la costruzione di mandala con fogli di legno.

Tarsie Turri

Da oltre mezzo secolo, ad Anagni, Tarsie Turri crea quadri e pannelli in legno intarsiato. Un saper fare trasmesso dal padre fondatore Carlo Turri alla figlia Rita, che ne porta avanti oggi la preziosa eredità.
Le loro opere sono realizzate interamente a mano, impiegando tecniche del XV secolo e dedicando particolare attenzione alla ricerca cromatica e della tridimensionalità. Coniugando lo stile rinascimentale con il gusto e la creatività dell’alto artigianato contemporaneo, motivi ornamentali classici e moderni sono applicati non solo su quadri ma anche su boiserie, elementi di arredo e di design.
Recentemente, Tarsie Turri ha avviato collaborazioni con aziende e progettisti nel campo dell’arredamento e del mobile di lusso, offrendo soluzioni esclusive e su misura, espressione di autentico made in Italy.

Ezia di Labio

Ezia di Labio si è appassionata al mestiere del liutaio frequentando la bottega del Maestro Otello Bignami a Bologna, dove si recava per curare il suo violino, sotto la cui guida ha svolto un percorso formativo durato 4 anni.
I suoi strumenti sono creati interamente a mano, scegliendo accuratamente i legni e seguendone la lenta stagionatura. La forma e le finiture delle superfici sono tipiche della tradizione bolognese, appresa dal suo maestro.
Nel 2000 è nato il progetto “Violini d’Autore”, con l’intento di innovare la centenaria e immutata estetica del violino mantenendo un’elevata qualità sonora e funzionale. La liutaia ha così invitato grandi esponenti dell’arte italiana contemporanea a decorare gli strumenti come una tela da dipingere. Il progetto ha avuto grande successo e queste opere d’arte sono ora esposte in tutto il mondo.
Dal 2013 Ezia di Labio è presidente dell’associazione Effeeorizzonti, con la quale tiene conferenze e incontri sulla tradizione della liuteria emiliana presso scuole, conservatori, musei e biblioteche.

Marcello Villa

Marcello Villa è nato a Monza nel 1965 e ha cominciato lo studio del violino all’età di 12 anni. Si è diplomato a pieni voti come liutaio presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, sotto la guida dei maestri Giorgio Scolari e Stefano Conia.
Nel 1986 inizia l’attività professionale aprendo la sua bottega a Cremona, dove si dedica alla costruzione di violini, viole e violoncelli, con particolare predilezione per i modelli classici cremonesi: Stradivari, Guarneri del Gesù, Amati. Da più di vent’anni condivide il laboratorio con il fratello Vittorio, la cui attività differisce sia per i prodotti sia per i servizi offerti.
Dal 1999 Marcello Villa è anche fondatore e direttore artistico dell’etichetta discografica MV Cremona, impegnata nella diffusione e valorizzazione del patrimonio musicale italiano inedito.
Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali, è stato più volte vincitore del Concorso Nazionale di Liuteria ANLAI e nel 2015 ha ricevuto dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte il riconoscimento di Maestro d’Arte e Mestiere.
Nel corso della sua carriera ha pubblicato alcuni studi sui compositori cremonesi del Seicento e Settecento e ha collaborato con importanti riviste specializzate. Nel 2014 ha partecipato alle riprese del documentario di Bbc-Arts “Monteverdi in Mantua – the Genius of the Vespers” e nel 2015 al documentario “Échappées Belles” su France 5.

Vittorio Villa

Vittorio Villa è nato a Monza nel 1961. Dopo aver conseguito il diploma di violino presso il Conservatorio G. Donizetti di Bergamo, si è diplomato come liutaio presso l’Istituto Internazionale di Liuteria di Cremona nel 1989.
Per cinque anni è stato docente di violino e di montatura degli strumenti ad arco presso l’Istituto stesso, conducendo contemporaneamente approfonditi studi sull’acustica degli strumenti ad arco. È grazie a queste esperienze di esecutore e di studioso che i suoi strumenti sono particolarmente apprezzati per le sonorità oltre che per la cura delle lavorazioni.
Da più di vent’anni condivide il laboratorio di Cremona con il fratello Marcello, la cui attività differisce sia per i prodotti sia per i servizi offerti.
Vittorio Villa si è distinto in numerosi concorsi di liuteria, ma dal 1997 ha deciso di non partecipare più a tali iniziative per dedicarsi a una ricerca originale applicata alle sue creazioni.
I violini che portano la sua firma hanno un grande successo tra i professionisti di tutto il mondo e sono suonati in prestigiose orchestre.

Alberto Giordano

Nato a Genova nel 1961, Alberto Giordano è liutaio e storico della liuteria italiana riconosciuto in tutto il mondo.
Dopo aver conseguito il diploma alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, nel 1987 torna a Genova per aprire la sua bottega.
Nel 1990 è stato tra i membri fondatori del Gruppo Liutai Professionisti dell’ALI – Associazione Liutaria Italiana e dal 1994 collabora alla conservazione del violino il “Cannone”, costruito da Giuseppe Guarneri del Gesù, appartenuto a Niccolò Paganini e di proprietà della Città di Genova. Nel 2015 ha conseguito con lode e “dignità di stampa” la laurea magistrale in Storia dell’Arte.
Alcuni suoi strumenti sono stati acquisiti dalla Fondazione Dextra di Oslo e da altre collezioni private; autore di numerose pubblicazioni, Alberto Giordano collabora con la rivista “The Strad”, con “Archi Magazine” ed il Museo del Violino di Cremona.
Nel suo laboratorio a Genova ha sempre grande attenzione per tutti i musicisti ad arco, dai solisti più noti ai bambini che iniziano questa bella avventura.

Andrea Restelli

Andrea Restelli, dopo il diploma presso la Civica Scuola di Liuteria del Comune di Milano nel 1985, si specializza nella costruzione di clavicembali, fortepiani e clavicordi, seguendo i corsi di restauro e costruzione di fortepiani tenuti dal Maestro Christopher Clarke all’Accademia Bartolomeo Cristofori di Firenze.
In ormai trent’anni anni di attività in proprio ha costruito circa ottanta strumenti a tastiera, tra cui un organo positivo, dieci fortepiani copie da Graf, Fritz, Silbermann e Dulcken, una sessantina di cembali a due tastiere copie da vari modelli francesi (Goujon, Taskin, Donzelague, Tibaut, Stehlin), tedeschi (Mietke, Zell, Oesterlein, Specken, Vater) e fiamminghi (Dulcken, Delin, Ruckers), vari strumenti a una tastiera copia di modelli italiani e cinque clavicordi.
Ha inoltre restaurato alcuni fortepiani, il più importante un Johann Fritz datato 1814 restaurato nel 1993-96, di cui ha costruito due copie nel 2009 e 2012. Ha costruito il suo primo fortepiano nel 1996, una copia da Gottfried Silbermann 1749, per Lorenzo Ghielmi; un secondo nel 1999 per Katia Labeque ed altri due nel 2014.
Molti suoi strumenti sono di proprietà di musicisti importanti in Europa e Giappone e vengono usati frequentemente per incisioni discografiche e concerti. Alcuni sono esposti presso istituzioni pubbliche, tra cui l’Università Cattolica di Milano e i Conservatori di Genova e Como.

Calace

Raffaele Calace è nato nel 1948 a Napoli, ed è bisnipote di quel Nicola Calace che fu il primo della leggendaria dinastia di liutai che dal 1825 ha prodotto i più famosi e apprezzati mandolini. Il nonno, omonimo, è il Raffaele Calace che compose più di 180 opere per strumenti a plettro: universalmente definito “Il Paganini del mandolino”, lo perfezionò rendendolo lo strumento che conosciamo oggi.
Nella loro storia i Calace hanno ottenuto numerosissimi riconoscimenti, tra i quali 69 diplomi e 20 medaglie d’oro. Raffaele Calace non ha interrotto la tradizione di assoluta eccellenza. A 14 anni inizia ad affiancare il padre in bottega, e con pazienza apprende l’arte, i segreti e le tradizioni di famiglia.
Ormai da molti anni i suoi strumenti sono unanimemente riconosciuti come punto di riferimento per i migliori concertisti. Fornisce tutte le orchestre italiane ed europee e buona parte della produzione viene esportata in Giappone ed in Corea del Sud.
Negli ultimi 34 anni di attività, Raffaele Calace ha ricevuto più di 20 onorificenze: dalla città di Napoli al Presidente della Repubblica, dalla SIAE alla Chiesa Luterana.
Il nome Calace è ormai famoso in tutto il mondo come sinonimo di mandolini d’eccellenza.

Carlo Chiesa

Carlo Chiesa è nato nel 1962 a Milano, dove si è diplomato presso la Civica Scuola di Liuteria.
Costruttore di violini, viole e violoncelli, si occupa anche dell’ottimizzazione di strumenti storici. Nel 2003 è diventato Conservatore della collezione degli strumenti a corda del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e dal 1999 è membro della Società Internazionale dei Maestri Liutai e Archettai (EILA). Per anni ha insegnato Storia della liuteria alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona.
Il suo interesse per gli strumenti antichi lo ha portato a svolgere approfondite ricerche sulla storia della liuteria italiana, e ad ispirarsi ai grandi maestri del passato per la realizzazione dei suoi strumenti.
Tiene spesso conferenze per esperti di settore, in Italia e nel mondo, sulla storia della liuteria e sulle tecniche antiche. La sua vasta bibliografia comprende la pubblicazione di cataloghi, saggi e articoli, tra cui: “Guarneri del Gesù” (Londra, 1998); “L’eredità di Stradivari” (Londra, 1998), scritto con Duane Rosengard. Ha collaborato con importanti riviste di settore, quali “The Strad” e “Violin Society of America Journal”.
Nel 2014 ha fatto parte della giuria del Concorso Internazionale di Liuteria di Indianapolis, organizzato dalla VSA.

Domenico Tramontin & figli

Simbolo della città di Venezia, la gondola è un prezioso manufatto che prende vita solo in pochissimi squeri: quello dei Tramontin è stato fondato dal capostipite Domenico nel 1884, tramandato da Roberto fino al 2018, anno della sua scomparsa, e portato avanti oggi dalle sue figlie, Elena ed Elisabetta.
Fornitore della Real Casa, della Prefettura, del Comune di Venezia, il Maestro Roberto Tramontin ha profondamente innovato il modo di costruire lo scafo delle gondole: a poppa venne allargato il fondo per sostenere e compensare il notevole peso dei gondolieri dell’epoca e l’opera morta venne innalzata donando alla barca una linea più elegante. Innovazioni di design che furono accolte anche dai costruttori concorrenti, e per le quali il Maestro fu spesso paragonato a Enzo Ferrari.
Alle sue figlie ha affidato i segreti del mestiere: l’unità di misura del “piede veneto”, in uso fin dal 1400 perché più adatto alle dimensioni e alle proporzioni di una gondola, la selezione delle essenze migliori a seconda della funzione, la padronanza delle varie tecniche di lavorazione e gli strumenti dell’antica arte: ascia, pialla, sega e martello. Le curvature delle tavole sono ottenute esclusivamente bagnando e scaldando il legno con il fuoco; la linea poppiera di ogni barca è progettata tenendo conto del peso del gondoliere che ne diventerà il proprietario.
Alla costruzione a regola d’arte, lo squero Tramontin affianca il restauro di gondole di particolare rilevanza storica, come quella appartenuta al poeta Robert Browning (considerata la più antica al mondo, tuttora esistente).