Maestro orafo, gioielliere, scultore e musicista, Alessandro Dari lavora nel suo museo-bottega nel cuore di Firenze: un palazzo storico di grande valore culturale. Al suo interno, oltre all’attività produttiva, tiene corsi di oreficeria ed espone più di 900 pezzi unici.
Erede di una tradizione famigliare secentesca, i suoi gioielli si rifanno allo stile Etrusco, Classico, Gotico e Rinascimentale e le sue collezioni sono ispirate a temi innovativi, tra cui l’anatomia e l’architettura.
Nel libro “Il misticismo nelle forme” viene raccontata la nascita delle sue opere, a cui sono state dedicate numerose mostre internazionali ed esposizioni personali, e la profonda filosofia che lo guida.
Professore onorario presso la facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, nel 2006 viene nominato artista scelto del Vaticano.
Materiale: ametista
Simone Groppi
Simone Groppi è un orafo scultore, diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Seguendo le orme del padre Franco, maestro orafo che avviò l’attività negli anni Settanta, ha continuato la ricerca degli splendori delle antiche civiltà perdute, attraverso la riproduzione di gioielli e monili, come pettorali, anelli, orecchini e bracciali.
Oggi, nel laboratorio di famiglia a Saronno, realizza gioielli che sono un ponte diretto tra le opere dell’antichità e lo stile contemporaneo, utilizzando tecniche tradizionali come la cesellatura e la fusione a cera persa. Spesso essi prendono forma dal disegno del cliente, a cui viene offerto un servizio di personalizzazione su misura del gioiello. Inoltre, all’interno dell’atelier si eseguono riparazioni e si ritirano oggetti preziosi in oro per fonderli e crearne di nuovi.
Percossi Papi
Durante i suoi studi in architettura, Diego Percossi Papi intraprende da autodidatta l’attività di artista-scultore-orafo con lo spirito e la libertà dell’artifex rinascimentale.
Dal 1968, nel piccolo atelier di Roma, vicino al Pantheon, presenta i suoi gioielli con uno stile e una scuola ben determinati e riconoscibili, utilizzando materiali antichi e tecniche di smalto cloisonné, che oggi sono diventati la caratteristica del laboratorio di famiglia. L’atelier è noto per le creazioni “ad personam”, la cui produzione limitata ne accresce il fascino, oltre che per gli oggetti d’arte sia sacra che profana. Il suo lavoro è un personale percorso di rivisitazione storica basato sempre su tre valenze primarie: l’emozione suscitata dai cromatismi, il simbolo suggerito dalla memoria e dalle radici storiche, l’estemporaneità della creazione.
Ha realizzato anche gioielli per film di Wertmuller, Taviani, Monicelli, Olmi e per attrici come Sophia Loren, Jacqueline Bisset, Isabelle Huppert, Cate Blanchett. Alcune tra le principali mostre degli ultimi anni sono state: “Fantasie dalla Memoria” (2004, Palazzo Venezia, Roma); Diaghilev PS (2009, Museo Etnografico di San Pietroburgo); “Le rêve italien de la maison de Luxembourg par les bijoux de Percossi Papi” (2013 Lussemburgo); “La Maestà, le Contrade: ori di Siena” (2015 Siena Palazzo Pubblico). E’ stato più volte giudice nell’ambito di concorsi internazionali di gioielleria a San Pietroburgo, Mosca e Pechino; è Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, Maestro orafo dell’Università e nobil collegio di Sant’Eligio e Accademico ad honorem della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Perri
L’oreficeria Perri conserva un’affascinante storia lunga più di un secolo. Gennaro Perri fondò il primo laboratorio nel 1896, dando vita a una dinastia di artigiani arrivata ormai alla quarta generazione e che continua a tramandare saperi antichi, oggi affidati alle mani del Maestro Antonio Perri e di sua figlia Anna. Nel laboratorio di Corigliano Calabro si uniscono storia e creatività, forgiando sia gioielli contemporanei che quelli della tradizione e adoperando tecniche come la filigrana, la granulazione e l’incisione. Si tratta di opere d’arte che sono parte importante del patrimonio culturale calabrese, molte delle quali sono infatti esposte nei musei d’arte e mestiere del cosentino.
Daniela De Marchi
Dall’inconfondibile texture e caratterizzati dalla lavorazione a dropage, i gioielli di Daniela De Marchi riflettono la sua indole eclettica e fantasiosa. Nel suo elegante atelier in Via dei Piatti, nel cuore di Milano, modella oro, argento, bronzo e ottone, trattati con smalti, bruniture e ossidi fino a ottenere inaspettati giochi di colore e di luce. Le sue creazioni sono oggi apprezzate e vendute in tutto il mondo.
Pellini
Seguendo la tradizione della nonna Emma Caimi Pellini che nell’immediato dopoguerra disegnava bijoux per l’alta moda francese e italiana, oggi Donatella Pellini crea e reinterpreta questa arte preziosa con una visione contemporanea. La sede storica dell’atelier è a Palazzo Belgiojoso, in Via Morigi, ma è nel laboratorio in via Giannone che le creazioni prendono vita con la sperimentazione di accostamenti innovativi. Tra i metalli preferiti il rame, l’ottone, l’argento, impreziositi con cristalli, ametiste, giade, resine che riproducono con raffinato gusto cromatico i colori dei coralli, delle pietre dure e preziose.