Sergio Mazzola

Il Maestro Sergio Mazzola è stato tra i padri fondatori della scuola orafa udinese. Oggi questa tradizione è tramandata dalle figlie, Clarice e Paola, e dai nipoti, Dario e Marta.
Nel loro laboratorio vengono creati gioielli, oggetti d’arte e d’arredamento impiegando le più sofisticate tecniche di lavorazione, traendo ispirazione da modelli dell’oreficeria longobarda. Argento e pietre preziose vengono accostati ad elementi poveri e non convenzionali quali osso, pietre, gesso, bucce d’arancia, “scus” di mais e tante altre textures naturali, a ricordare la primitiva funzione ornamentale del gioiello.
Dal primo disegno alla produzione, il cliente viene seguito passo dopo passo in un percorso di ricerca e progettazione, per arrivare alla realizzazione di opere uniche e su misura.

Federico Gabrielli

Dal 1983 il maestro liutaio Federico Gabrielli lavora a Milano come costruttore e restauratore di strumenti musicali a pizzico, in particolare mandolini. Costruisce strumenti moderni e copie filologiche di strumenti antichi, mandolini e chitarre, sia del periodo barocco che del XIX secolo, che si basano sullo studio degli originali conservati in collezioni pubbliche e private. Inoltre, realizza prodotti particolari su specifica richiesta ed esegue restauri per committenti pubblici e privati.
Nel 1997 conosce Fabrizio De André, il quale gli commissiona una copia di mandolino genovese del periodo barocco e che suonerà nel tour iniziato il medesimo anno. Da allora ha lavorato per molti noti artisti, quali Angelo Branduardi, Avion Travel, Teresa De Sio, Roberto Vecchioni e Ian Anderson. Spesso è invitato in varie manifestazioni riguardanti il mandolino. Ha svolto attività di docenza presso la Scuola di Artigianato Artistico di Pieve di Cento e dal 2000 al 2016 presso la Civica Scuola di Liuteria di Milano.
I suoi strumenti vengono suonati da molti noti professionisti, quali Duilio Galfetti e Wolfgang Paul de “Il Giardino Armonico”, Dorina Frati e Marco Capucci del ”Ensemble Baschenis”, Luca Pianca, Victor Moser de “La Volta” e Mauro Squillante. Inoltre, in molte incisioni discografiche di musica da camera sono state adoperate sue copie di strumenti barocchi per le più note etichette: Teldec, Ducale, Tactus, Arts, Opus111, Claves Records, Doberman-Yppan, Stradivarius.

Giordano Viganò

Nella sua bottega di Novedrate, in provincia di Como, Giordano Viganò realizza prototipi in legno su disegno di grandi architetti e designer, ma anche mobili e arredi di altissima fattura.
Una visita al suo laboratorio, tra il profumo del legno e il lavoro dei falegnami, rivela una produzione tecnicamente impeccabile e stilisticamente aperta a confrontarsi con il design contemporaneo, senza mai dimenticare come valorizzare la bellezza e la preziosità del materiale.
Gli oggetti creati da Viganò hanno la poesia del capo d’opera: dai più piccoli e raffinati, come le scacchiere trasportabili in ebano e galuchat, le pochette in legno e pelle, o i set da scrivania in legno e cuoio e rifiniti in osso; a quelli più funzionali, come i grandi tavoli in legno di palma.
Con le sue creazioni, Viganò combina sapientemente tradizione e avanguardia: grazie soprattutto alla ricerca e al confronto con architetti e designer, il maestro trae ispirazione e suggestioni sempre nuove. Viganò mette infatti la sua maestria a disposizione di nomi importanti, come Sawaya e Moroni, Giorgetti, Studio Vitruvio, Porro e Promemoria, e architetti come Carlo Rampazzi e Peter Marino. Un esempio di prestigio sono le cassettiere disegnate da Kuramata per Cappellini, tuttora in produzione.