Daniela Poletti

Piemontese di nascita, Daniela Poletti si appassiona ai lavori manuali fin da bambina, ma solo in età adulta decide di farne la sua professione, dedicandosi con passione all’arte del vetro.
Dopo aver seguito diversi corsi di specializzazione, all’inizio degli anni Novanta inizia le prime sperimentazioni, dando vita a una collezione di fiori e piante grasse in vetro, che si rivela subito un successo. Pochi mesi dopo espone i primi complementi di arredo al Salone del Mobile di Milano e nel 1992 apre il suo laboratorio ‘Vetrofuso‘.
Qui realizza oggetti su ordinazione o su misura , adoperando tecniche tradizionali, principalmente quella della vetrofusione e forme contemporanee. Da scultoree decorazioni e arredamenti per la casa a preziosi bijoux, i suoi prodotti sono caratterizzati da un design innovativo e colorazioni uniche.

In più di vent’anni di attività, ha collaborato con grandi marchi della moda, stilisti famosi, hotel, ristoranti e chef stellati in tutto il mondo. Le sue opere sono presenti nella prestigiosa vetrina parigina di Maison & Object e vengono presentati presso i Saloni WorldWide di Mosca.

Donatella Zaccaria

Ispirata dai grandi artisti del Novecento, Donatella Zaccaria ha cominciato ad avvicinarsi all’arte del vetro durante i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, trasformando i suoi disegni in vetrate artistiche e mosaici.
Ogni suo progetto è un’opera unica, connubio tra arte e artigianato, realizzata su misura per i suoi clienti attraverso un’approfondita ricerca nei materiali, sperimentazione nelle lavorazioni e grande attenzione ai dettagli.
Donatella utilizza vetri pregiati e dimostra notevole abilità in tutte le tecniche della tradizione: dal mosaico bizantino alla vetrofusione, dalla tecnica Tiffany a quella a piombo, dal collage alla pittura con grisaglia cotta a gran fuoco. Questa versatilità le permette di esprimere la sua creatività declinandola in numerosi stili estetici.
Oltre alla produzione di vetrate, complementi d’arredo e gioielli, si occupa anche del restauro di lampade, vetrate sacre e d’epoca, mosaici e altri oggetti in vetro.
Durante la sua carriera ha collaborato con importanti progettisti in Italia e all’estero, tra cui Alessandro Mendini, Claudio Salocchi, Alessandro Menna e Studio M.O.R.S.A.

Elena Rosso

Elena Rosso nasce a Savona nel 1969. Dopo il liceo artistico si dedica all’arte del vetro, apprendendo l’antica tradizione di Altare, borgo ligure del vetro soffiato, sotto la guida del maestro Isidoro Bormioli. Nel 1993 si trasferisce a Murano per svolgere uno tirocinio alla Vetreria Gino Cenedese. Continua poi l’esperienza all’Antica Vetreria Fratelli Toso, dove apprende i segreti della soffiatura in fornace e della vetrofusione.
Oggi, nel suo laboratorio a Finalborgo, Elena realizza coloratissimi manufatti con decorazioni di grandi murrine o sottili filigrane. Oltre alla soffiatura, esegue anche la lavorazione a lume, modellando perle, ciondoli e orecchini. Elena svolge anche un’intensa attività didattica, tenendo corsi per la realizzazione di perle a lume e soffiate, sia per principianti che per artigiani professionisti.

Peppino Campanella

Nato nel magnifico borgo marittimo di Polignano a Mare, in provincia di Bari, Peppino Campanella si trasferisce a Firenze dove si laurea in Architettura nel 1988.
Tornato nella città d’origine, inizia quasi per gioco a realizzare lampade assemblando pietre, conchiglie, metalli e frammenti di vetro. Quest’ultimo materiale ispira particolarmente la sua creatività, portandolo a sperimentare e a ricercare effetti luminescenti di forte impatto visivo. Le sue lampade, infatti, non sono fatte per illuminare ma per decorare e creare atmosfera, evocando attraverso il vetro i colori del mare, del cielo, dell’aurora e del tramonto.
Nel suo laboratorio di Polignano affacciato sul mare, oltre alle sue creazioni, espone opere e complementi d’arredo di altri artisti, trasformando lo spazio produttivo in una vera e propria wunderkammer.
Lontano dalla critica e dal mercato dell’arte, Peppino Campanella deve la sua fama unicamente alla passione per il proprio lavoro e a una tenace autopromozione. Le sue lampade hanno fatto il giro del mondo, sono esposte presso le mostre più esclusive e sono apparse in numerose opere teatrali e film italiani.

Bam Design

A metà dell’Ottocento il ramaio Nicola Bruno si trasferisce dalla Basilicata alla Sardegna, dove il suo mestiere consiste nel produrre e aggiustare oggetti metallici per i paesani della zona.
L’attività si tramanda dai padri ai figli, evolvendosi e innovandosi nei decenni, fino ad arrivare nelle mani di Tonino Bruno, che a partire dagli anni ’60 affina le tecniche di produzione e della decorazione, svolgendo parallelamente attività didattiche e partecipando a diverse rassegne collettive legate alle arti applicate.
Successivamente fonda la Bottega Artigiana Metalli BAM, specializzata nella lavorazione artistica del ferro battuto, del rame, dell’ottone e dell’acciaio. I figli Vittorio e Andrea, laureati rispettivamente al Politecnico di Milano e all’Accademia di Belle Arti di Brera, uniscono le conoscenze e la tradizione della propria famiglia alle loro esperienze nell’ambito artigianato contemporaneo e del design, portando in bottega le competenze necessarie per avviare un innovativo percorso progettuale, sposando la cultura del progetto e rinnovando la comunicazione dell’azienda.
La famiglia Bruno ritiene che questa sia l’unica strada possibile per un nuovo artigianato sardo contemporaneo di qualità e, soprattutto, sostenibile. BAM vuole costituirsi come sistema tra le varie competenze artigiane del territorio, facendo rete e collaborando con i maestri di altri settori come il legno, la ceramica, i tessuti, l’intreccio, la pelletteria e il vetro.

 

Seguso

La famiglia Seguso di Murano tramanda con passione la sua tradizione artigiana da ben 23 generazioni, dal 1397. I loro vetri soffiati, autentiche opere d’arte, sono famosi in tutto il mondo e da secoli abbelliscono prestigiosi alberghi, teatri, il Vaticano, palazzi reali, case di nobili e di appassionati. Oggi questo brand continua a distinguersi grazie alla sua preziosa collezione di oggetti d’arredamento, progetti d’illuminazione e commissioni per clienti prestigiosi, come i grandi marchi del lusso nel settore alberghiero e della moda. Questi capolavori fanno inoltre parte delle collezioni di 75 importanti musei, tra cui il Victoria & Albert di Londra e il MoMA di New York.

San Lorenzo Argento

Dopo una laurea in giurisprudenza, Ciro Cacchione inizia la sua formazione nell’azienda argentiera di famiglia e contemporaneamente affina le sue qualità manageriali frequentando l’MBA dell’Università Bocconi.
Nel 1970 fonda a Milano la società San Lorenzo S.r.l. con l’obiettivo di rinnovare il linguaggio espressivo degli argenti secondo i principi del design. L’Atelier San Lorenzo si distingue sin da subito per le collaborazioni con architetti e designer noti a livello internazionale. Il suo successo è testimoniato dal Compasso d’Oro vinto negli anni 1979, 1989 e 1991 e dall’Italian Jewellery Award ricevuto nel 2009. L’eccellenza della produzione è stata riconosciuta anche da alcune delle più grandi istituzioni internazionali, in particolare dalla Triennale di Milano a dal Victoria and Albert Museum di Londra, che nel 1995 ha dedicato alla San Lorenzo una mostra monografica. Numerosi oggetti prodotti fanno parte delle collezioni permanenti di musei europei e americani quali il Metropolitan Museum of Art e il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art di Chicago, il Denver Art Museum, il Carnegie Museum of Art di Pittsburgh e il Museum of Art di Philadelphia.
Dal 1992 San Lorenzo produce anche utensili da cucina in argento puro 999. Grazie al connubio con Afra e Tobia Scarpa è stata studiata una tecnologia innovativa che ha ottenuto il brevetto internazionale e che ha dato vita alla collezione “Cucinare nell’Argento Puro” del 1999.

 

Fornace Signoretto

Pino Signoretto è stato uno dei più grandi artisti del vetro contemporaneo a livello internazionale.
Dopo aver appreso il mestiere presso i migliori maestri muranesi (come Alfredo Barbini, Livio Seguso ed Ermanno Nason) è diventato a sua volta Maestro vetraio e nel 1978 ha aperto la sua fornace a Murano. Ha collaborato con rinomate aziende del vetro e del design, realizzando anche monumenti e trofei su commissione di importanti istituzioni culturali. Innumerevoli le esposizioni collettive e personali nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo e le collaborazioni con grandi artisti e progettisti: da Jeff Koons a Marc Quinn, da Martin Bradley a Sandro Chia, Licata, Pomodoro e molti altri. Per decenni ha svolto attività didattiche in molte prestigiose scuole in Europa, negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone. Memorabile la sua visita in Giappone nel 1989, quando effettuò una dimostrazione al cospetto della Famiglia Imperiale.

Dopo la scomparsa di Pino Signoretto nel 2017, la sua eredità è stata affidata nelle mani del giovane nipote Martino Signoretto. Suo allievo per 10 anni, ne ha appreso i segreti del mestiere, diventando anch’egli Maestro vetraio.

Pia Virgilio

Pia Virgilio è una restauratrice di ceramica di Milano, specializzata nel restauro conservativo ed estetico di terracotta, maiolica, porcellana, biscuit, gres e metallo smaltato.
Nata in Sicilia, si forma a Faenza frequentando lo storico Istituto G.Ballardini, laboratori illustri, corsi e seminari di aggiornamento in storia dell’arte e storia della ceramica europea. In questi anni si interessa in maniera particolare alla maiolica rinascimentale italiana, per poi approdare negli anni successivi alle produzioni settecentesche europee in maiolica e porcellana. Inoltre, il suo laboratorio da anni è specializzato nel restauro di opere ceramiche di autori del Novecento (Lucio Fontana, Fausto Melotti, Giò Ponti, Baj, Crippa, Dorazio, Fiume, Leoncillo, Malevic, Valentini, Zauli e molti altri). Nel suo studio esegue restauri mimetici con sistemi all’avanguardia, tecniche non distruttive, materiali reversibili e con interventi totalmente invisibili anche sotto la lampada di wood.
Pia Virgilio ha un’ampia clientela privata (collezionisti, antiquari, case d’asta e gallerie d’arte) ma esegue anche importanti lavori pubblici per Enti, Fondazioni e Musei, come il FAI, la Fondazione Fausto Melotti e la Soprintendenza.

NasonMoretti

Le radici storiche della NasonMoretti risalgono al 1923, quando con grande inventiva la vetreria muranese si affaccia sul mondo della produzione artigianale di complementi da tavola di qualità.
A metà del Novecento il suo prestigio si diffonde a livello internazionale, tanto da farle meritare nel 1955 l’ambito Premio Compasso d’Oro con le coppette “Lidia”. I prodotti in gara sono un’idea di Umberto Nason, che con un’intuizione formidabile decide di applicare la tecnica del vetro incamiciato invertito (interno colorato ed esterno bianco latte) su forme dal design lineare. La ricerca sul colore è una caratteristica peculiare dell’azienda fin dalla sua fondazione: la sua produzione vanta ben 22 tonalità di verde e 8 di blu.
Gli anni ’60 vedono, con la seconda generazione della famiglia, il massimo sviluppo dell’azienda, che mantiene la caratteristica vocazione alla sperimentazione; dagli anni ’90, con la terza generazione, l’attività si concentra su nuove collezioni molto orientate al design. I prodotti NasonMoretti sono presenti al MOMA di New York, al Corning Museum of Glass di Corning (NY) e al Kunstmuseum di Dusseldorf.
Importanti le collaborazioni con brand, designer e nomi del mondo della moda, della gioielleria e del lusso, da Valentino ad Armani, da Bottega Veneta a Hermés a Tiffany.