L’Arte nel Pozzo è l’atelier di ceramica e porcellana di Andrea Corà e Anna Miniussi a Terzo d’Aquileia, in provincia di Udine. Nel loro ampio casolare nella bassa campagna friulana, ristrutturato nel 2025 secondo rigorosi criteri di recupero filologico e sostenibilità ambientale, Andrea e Anna, forti di un esperienza ormai più che trentennale, disegnano e creano interamente a mano oggetti d’arredo e per la tavola in gres, porcellana e maiolica. Tutte le loro realizzazioni sono concepite per entrare nella vita delle persone: oggetti semplici e funzionali all’apparenza, quanto rigorosi nell’esecuzione e sofisticati nella cura dei dettagli. Nei loro pezzi unici, design e qualità artigianale si coniugano con un’intenzione artistica che i due fondatori descrivono come “critica costruttiva alla modernità”, che si manifesta in opere anche giocose o sorprendenti, come gli idranti in maiolica della serie speciale Tag, personalizzati uno a uno dallo street artist Rost.
L’Arte nel Pozzo ha all’attivo prestigiose collaborazioni, come quella con il marchio di design Gervasoni o quella con la chef stellata Antonia Klugmann, per il cui ristorante Anna e Andrea hanno creato una piccola collezione per la tavola. Tutti i clienti possono comunque partecipare al processo creativo, scegliendo una personalizzazione o richiedendo servizi supplementari, come il design e la creazione di packaging dedicati, che confermano l’intenzione dei fondatori di non omologarsi, nella loro attività, alla sterilità della perfezione industriale.
Cecilia Geninatti è una giovane ceramista, fondatrice dell’atelier Circe, a Torino. Designer e artigiana, Cecilia coniuga nel suo lavoro rigore progettuale e tecnico con una spiccata sensibilità estetica, in particolare nell’uso narrativo dei colori, per realizzare oggetti di uso e originali sculture d’arredo in ceramica.
Ogni pezzo è interamente progettato, modellato e rifinito artigianalmente nel suo studio, dove Cecilia lavora con terre a bassa e alta temperatura, dalla terraglia bianca alla porcellana, utilizzando diverse tecniche: colaggio, modellazione a mano e tornio. Tutto il suo lavoro è sorretto da una costante attività di ricerca e sperimentazione che ha l’obiettivo di creare oggetti che uniscano forma, equilibrio e presenza materica.
L’approccio al mestiere di ceramista di Cecilia testimonia la sua duplice formazione, teorica e pratica: prima di dedicarsi al suo progetto imprenditoriale, si è infatti formata come designer presso l’IAAD – Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino, e ha poi appreso il mestiere in due luoghi simbolo della ceramica italiana: Faenza, dove ha compiuto i suoi studi come tecnico ceramista, e Firenze, dove ha lavorato per un periodo all’interno della manifattura Ginori 1735. Cecilia è stata anche scelta dalla Fondazione Cologni per i Mestieri d’Arte come una dei giovani artigiani del futuro all’interno del progetto “Una scuola, Un lavoro. Percorsi di eccellenza”.
Taala è un marchio e un laboratorio di gioielli in porcellana creato nel 2016 da Tatiana Lazzaro, con sede a Lissone, in provincia di Monza e Brianza. Il design delicato ed armonioso delle creazioni Taala, rivolte alle spose ma non solo, testimonia una ricerca di grazia ed eleganza radicata negli studi di fashion design di Tatiana, che per anni ha lavorato nell’ambito della moda, prima di trovare la propria vocazione artigiana grazie ad una collaborazione con uno studio di ceramisti, fatta quando ancora lavorava come illustratrice a Londra.
Per Taala, Tatiana disegna e crea collezioni di coroncine, orecchini, pettinini e collane realizzate con petali di porcellana che lei stessa modella e cuoce personalmente. Ogni pezzo è unico e fatto a mano e i clienti possono contribuire al processo creativo scegliendo di personalizzare le forme e i colori, o richiedendo una versione più prestigiosa, come nelle varianti placcate in oro.
Stefania Zoppellaro è una ceramista veneta specializzata in Raku, la tecnica giapponese di cottura della ceramica nata nel XVI secolo e profondamente legata, in origine, alla creazione di ciotole per la cerimonia del tè. I valori che la ceramica Raku esprime – armonia, bellezza, semplicità, naturalezza – sono riconducibili alla filosofia Zen e il nome stesso della tecnica significa “gioia di vivere”.
Nata e cresciuta da due genitori artisti e ceramisti, Stefania si è formata presso istituti d’arte e specializzata negli studi di maestri come il professore novese Nico Toniolo di Marostica e Roberto Dal Sasso, entrambi esperti nella tecnica raku. Oggi, nel suo atelier nei pressi di Udine, realizza solo opere uniche in ceramica Raku, di varie dimensioni, interamente a mano e senza l’uso di strumenti come stampi o torni. Applica il colore a pennello e utilizza nitrato d’argento in aggiunta allo smalto per impreziosire ulteriormente le sue opere conferendo alle ceramiche i peculiari effetti metallici.
Molte delle creazioni di Stefania Zoppellaro sono state presentate in concorsi nazionali ed internazionali tra cui Artisti d’Italia (Monza 2023), la Biennale di Arti Visive del Salento (Lecce, 2023), Arte Padova (Padova, 2024) e il L.A. Art Show (Los Angeles USA, 2024).
La Vie en Violette è il laboratorio di ceramica creato nel 2020 da Viola Cusimano nel centro di Sassari. Il nome scelto come brand – riferimento anagrafico alla fondatrice ma anche ironica citazione della celebre canzone di Edith Piaf – svela immediatamente uno dei caratteri della creatività di Viola: la sua seria ma leggera giocosità, che si riflette poi nelle forme e nelle illustrazioni che escono dalle sue mani.
L’atelier di ceramica offre una variegata selezione di opere, complementi d’arredo e articoli da regalo, che raccontano l’indole e la stratificata formazione di Viola: laureata in scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Sassari, ha poi frequentato l’Accademia di Brera a Milano, dove ha avuto l’opportunità di mettere a sistema la prospettiva dell’arte classica con quella del design. Da qui, Viola ha iniziato a decorare le sue prime ceramiche, maturando però velocemente la necessità di approfondire le potenzialità espressive di questo materiale, esperienza che ha effettivamente portato a termine specializzandosi in un laboratorio di Torino. I successivi anni a Parigi hanno ulteriormente affinato l’identità distintiva della sua eclettica produzione attuale, che si compone di illustrazioni, a metà tra romanticismo e ironia, e di ceramiche, che sono realizzate a mano con argilla bianca e dipinte con colori apiombici che cristallizzano in uno smalto lucido e trasparente.
Cicindèle è un laboratorio artigianale di ceramica di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, dove la fondatrice Carolina Bertolini crea al tornio lampade e altri complementi di arredo in grès. Tutti gli oggetti hanno uno stile semplice e lineare e un design minimale di ispirazione nordica, ma la scelta di colori e l’accurata selezione di materie prime e lavorazioni artigianali trasmette il calore della natura e un’identità nel complesso più mediterranea. La fusione tra nord e sud rispecchia la biografia di Carolina, divisa tra le esperienze italiane di studio e lavoro nel campo della comunicazione e della ricerca sociale, e gli anni trascorsi al nord, in Danimarca e soprattutto in Belgio, dove si è formata come ceramista prima di dedicarsi a tempo pieno all’artigianato. Il risultato è un laboratorio di artigianato consapevole, caratterizzato anche da una serie di scelte fatte in accordo con i valori personali di Carolina: gli smalti sono autoprodotti con materie prime selezionate consapevolmente e con l’acqua del fiume Reno che scorre vicino al laboratorio; le fibre utilizzate da Carolina per intrecciare i paralumi – principalmente canapa – sono di origine vegetale e provengono da piccole realtà artigianali italiane. Il nome dell’atelier proviene dalla parola francese Cicindèle, usata per indicare la lucciola: un piccolo insetto amato fin dall’antichità in molte culture per essere portatore di luce, anche simbolicamente. Nel medioevo, in alcune parti d’Italia, una parola simile indicava anche delle piccole lampade.
Pottery Roma è il laboratorio di ceramica dove Walter Cipriani crea con grande passione e con una sua tecnica personale opere in ceramica ispirate principalmente ai marmi dell’antica Roma e e alla produzione ceramica etrusca e pre-romana. Impastando il gres e l’argilla in modo simile ad uno scagliolista, Walter riesce ad imitare l’effetto del marmo realizzando pezzi unici, in particolare vasi, dalle forme semplici ma di grande impatto estetico.
Esponente di una famiglia di artigiani romani da quattro generazioni, prima di dedicarsi alla ceramica Walter ha acquisito una lunga esperienza e la padronanza di un’ampia varietà di tecniche, a partire dagli studi in decorazione in stuccomarmo e marmorino presso l’Istituto per la conservazione del patrimonio storico e artistico sull’isola di San Servolo a Venezia. Per anni ha messo in pratica il suo saper fare su committenze pubbliche e private e ha insegnato queste tecniche sia in Italia sia all’estero. Insieme alla moglie Carolina d’Ayala Valva, a sua volta versatile e raffinata artigiana e artista con una specializzazione in decorazione a grottesche, ha anche fondato e gestito un laboratorio di decorazione nel centro di Roma. Le sue opere in stuccomarmo realizzate in collaborazione con l’artista tedesca Kerstin Brätsch sono state esposte alla Fondazione Memmo (Palazzo Ruspoli-Roma) nel 2018, al MoMa di New York dal 2019, e alla biennale di Venezia nel 2022.
ioCunegonda è il marchio creato da Serena Belfiore per i gioielli in ceramica fredda realizzati nel suo laboratorio e atelier di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Modellati, decorati e montati interamente a mano, tutti i bijoux ioCunegonda sono unici, non solo per la spontaneità del processo creativo, dei ricordi e delle emozioni che guidano le mani dell’artigiana e le sue scelte cromatiche, ma anche perché Serena Belfiore lavora principalmente su commissione, interpretando e traducendo in forme originali le richieste dei suoi clienti.
L’ispirazione principale delle creazioni ioCunegonda è la natura e molte delle collane, degli orecchini e degli anelli dell’atelier rappresentano elementi floreali: semplici ed essenziali o complessi e scultorei proprio come sono alcuni fiori.
La ceramica fredda non è sottoposta ad alcuna cottura: è frutto di un meticoloso lavoro di modellazione manuale cui segue un processo di indurimento che non necessita di fonti di calore.
Bottega Vestita è un laboratorio di ceramiche artistiche di Grottaglie, storico distretto artigiano in provincia di Taranto.
La famiglia Vestita è rappresentata oggi da tre fratelli, che tramandano l’antica tradizione della ceramica: Carmelo modella l’argilla, Cosimo decora i manufatti e Antonio, ingegnere, collabora alla realizzazione di progetti più complessi.
Nella loro bottega in Via Santa Sofia realizzano pezzi unici dai colori splendenti, che riprendono forme tipiche del territorio, e rinnovano per adattarsi al gusto contemporaneo. Come il pumo, portafortuna tipico di Grottaglie che è possibile trovare sui balconi delle dimore storiche e moderne della città: un bocciolo decorato con foglie d’acanto simbolo della primavera e della rinascita della natura.
Depositario della millenaria tradizione ceramica di Caltagirone, Morales si definisce un curioso sperimentatore delle arti visive. A soli cinque anni aveva già “le mani in pasta” ed esprimeva la sua creatività in forme e colori.
Oggi ha un suo laboratorio nel centro storico della cittadina siciliana dove dà forma a vasi, lucerne, piatti e oggetti d’arte sacra. Nel negozio annesso sono esposti sia i tipici vasi antropomorfi della tradizione calatina che sue interpretazioni d’avanguardia, oltre alle riproduzioni di protomaioliche del XIII secolo. Ogni creazione è espressione di lavoro manuale ed intellettuale, di sentimento e di emozioni.
Apprezzato da designer italiani e stranieri, ha collaborato in particolar modo con l’architetto Ugo La Pietra, con il quale sono nate splendide collezioni.