In un mondo dominato dalla produzione industriale, la Bottega Conticelli ha scelto fin dalle origini quella dell’artigianato lento, fatto di materiali naturali, cura del dettaglio e saperi tradizionali. Fondata da Stefano Conticelli nel 2007 nelle campagne non lontano da Orvieto, la Bottega è oggi un laboratorio creativo dove ogni oggetto viene concepito, disegnato e interamente realizzato a mano.
Bottega Conticelli è particolarmente nota per la lavorazione della pelle, ma tecniche e materiali e padroneggiati dal Maestro sono in realtà numerosi: cuoio vegetale, legno, lana, ferro e iuta sono trasformati in accessori, arredi, rivestimenti per biciclette e scooter, ma anche in altri oggetti realizzati su misura per i clienti internazionali della Bottega, tra cui importanti marchi del lusso. Tutte le creazioni sono uniche, frutto di una ricerca che unisce estetica, funzione e legame con il territorio, ma anche una ludica semplicità che le rende immediatamente riconoscibili.
Il Maestro Conticelli, figlio di un artigiano del ferro, ha sviluppato nel tempo una visione personale del mestiere, fondata sull’equilibrio tra tradizione e sperimentazione. La bottega lavora fuori dai ritmi del mercato – e i tempi di attesa per avere una delle sue creazioni più iconiche possono essere lunghi – e propone un’idea di lusso estremamente consapevole, legata alla qualità e all’essenzialità, piuttosto che all’apparenza.
Nel 2020 Stefano Conticelli è stato nominato dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte MAM – Maestro d’Arte e Mestiere, riconoscimento che valorizza il suo eccezionale contributo al panorama dell’artigianato artistico italiano.
Il Maestro Sergio Mazzola è stato tra i padri fondatori della scuola orafa udinese. Oggi questa tradizione è tramandata dalle figlie, Clarice e Paola, e dai nipoti, Dario e Marta.
Nel loro laboratorio vengono creati gioielli, oggetti d’arte e d’arredamento impiegando le più sofisticate tecniche di lavorazione, traendo ispirazione da modelli dell’oreficeria longobarda. Argento e pietre preziose vengono accostati ad elementi poveri e non convenzionali quali osso, pietre, gesso, bucce d’arancia, “scus” di mais e tante altre textures naturali, a ricordare la primitiva funzione ornamentale del gioiello.
Dal primo disegno alla produzione, il cliente viene seguito passo dopo passo in un percorso di ricerca e progettazione, per arrivare alla realizzazione di opere uniche e su misura.
Patrizia Ginesi e Maria Giovanna Varagona fondano nel 1986 a Macerata il laboratorio La Tela, oggi Museo della Tessitura, nei locali ristrutturati di una vecchia falegnameria. Con l’ausilio di telai ottocenteschi trasmettono con passione la tradizione tessile tipica del territorio marchigiano: la tessitura a liccetti.
Dal 1988 La Tela promuove progetti formativi per le scuole primarie e secondarie della Regione Marche, ospita studenti in visita didattica proponendo attività di laboratorio interattivo e organizza attività formative per privati sulla tessitura a mano e il pizzo.
Nel 2007 le due artigiane, negli spazi del laboratorio, danno vita a un area museale che ripercorre la storia di questa antica tecnica.
Molte le collaborazioni con aziende dell’alta moda come Mila Schön, Valentino, Alberta Ferretti, Chanel, Calvin Klein, Gianni Versace, Bally, Alexander Mc Queen che hanno permesso l’inserimento dell’azienda sul mercato internazionale. Per quasi un decennio ha prodotto su commissione del Monastero Benedettino di S. Cecilia a Roma, la stoffa per la confezione dei pallii, indumenti liturgici riservati al papa e agli arcivescovi di tutto il mondo.
Nel 2007 La Tela riceve da parte della regione il riconoscimento “Marche Eccellenza Artigiana” e nel 2012 Patrizia Ginesi e Maria Varagona sono insignite del titolo di Maestre Artigiane. Nel 2016 la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte attribuisce loro il riconoscimento MAM – Maestro d’Arte e Mestiere.